Lun. Mag 20th, 2024

Conoscere le lingue straniere al giorno d’oggi è considerato fondamentale per il mercato del lavoro, almeno la lingua inglese viene considerata come basilare, ma in molte aziende possono esserne richieste due. Lo stesso vale per tutto il comparto turistico, dove maggiore è la conoscenza, maggiore è l’apprezzamento perché in tal caso si è in grado di rispondere alle esigenze di clienti provenienti da più parti del mondo. Le certificazioni linguistiche sono richieste anche nel caso di alcuni concorsi pubblici, oppure garantiscono punteggio extra nelle graduatorie, come quelle relative all’insegnamento.

Le più note in Italia riguardano senza dubbio quelle relative alla lingua inglese. Il quadro comune europeo di riferimento per le lingue suddivide l’apprendimento dell’inglese in più fasce: solitamente una conoscenza media si classifica come B2, il C1 corrisponde ad un livello avanzato mentre il C2 coincide con la massima padronanza, al pari di un madrelingua. Non si tratta di differenziazioni fini a se stesse ma sono cruciali anche dal punto di vista delle graduatorie. All’interno dell’alveo di quelle riconosciute dal MIUR, infatti, i punti attribuiti cambiano a seconda del livello. Ad esempio, il B2 corrisponde a 3 punti, il livello C1 equivale a 4 punti in più mentre il C2 coincide con 6 punti aggiunti.

La certificazione linguistica, inoltre, è spesso necessaria anche per la partecipazione a programmi universitari come l’Erasmus. È evidente, infatti, che prima di recarsi all’estero per studio è necessario conoscere la lingua del paese in cui si va o, in alternativa, l’inglese, ormai ampiamente usato anche in paesi non anglofoni. Riguardo a quali esami d’inglese sostenere, l’elenco è molto lungo. I più noti equivalgono a quelli maggiormente riconosciuti a livello internazionale e sono: TOELF, IELTS, esami Cambridge English e TOEIC. Si tratta di esami che appaiono standardizzati e suddivisi in quattro sezioni differenti. Ciascuna di queste conferisce un punteggio e alla fine delle quattro parti si individua il livello di apprendimento raggiunto. Le quattro sezioni sono Listening (ascolto), Reading (comprensione), Writing (produzione scritta) e Speaking (produzione orale).

Oltre alla lingua inglese, altre certificazioni molto note sono quelle relative alla lingua francese, ad oggi parlata da oltre 300 milioni di persone nel mondo. La conoscenza viene testata attraverso il DELF e il DALF: il primo equivale al diploma di studi di lingua francese, il secondo è il diploma approfondito di lingua francese. Rispetto alle certificazioni d’inglese che vengono rilasciati da enti autonomi, il DELF e il DALF vengono rilasciati direttamente dal Ministero francese dell’Educazione Nazionale. Le sezioni che vengono approfondite e testate sono le stesse dei test relativi alla lingua inglese: comprensione scritta, produzione orale e scritta.

Infine, non vanno dimenticate le certificazioni per la lingua italiana, diventata la quarta lingua più studiata al mondo. Un tipo di certificazione per la lingua italiana è il CELI, anche in questo caso declinati in sei livelli. I primi tre, CELI 1, CELI 2 e CELI 3 corrispondono all’A2, B1 e B2 e sono pensati dal MIUR per gli adolescenti stranieri con età compresa tra i 12 e i 18 anni. Il loro obiettivo è quello di testare l’uso della lingua italiana all’interno di situazioni definite quotidiane, dal punto di vista scritto ed orale. I CELI 4 e CELI 5 sono invece riconosciuti in ambito accademico come corrispondenti al livello C1 e C2 del quadro comune europeo di riferimento. L’elenco però può proseguire con la certificazione Plida. Ad esempio la certificazione Plida con Unicusano consente di richiedere un permesso di soggiorno di lungo periodo oppure visti di studio. Può essere utile anche ai fini della richiesta per la cittadinanza italiana, ma in questo caso è solo una minima parte dei requisiti richiesti. Anche in questo caso, la scala dall’apprendimento rientra all’interno del quadro comune europeo: si parte dal livello A1 e A2, quello più elementare, fino al C2, che corrisponde al madrelingua.

Di Marzia Schiraci

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