Mer. Apr 23rd, 2025

La raccolta e lo smaltimento dei rottami metallici è disciplinata da una normativa che ne chiarisce tanti aspetti, anche se intenderli EoW (End of Waste) oppure rifiuti.

Raccolta e smaltimento rottami metallici: cosa dice la normativa

Negli ultimi anni in Italia viene giustamente posta massima attenzione per quanto riguarda la raccolta e la gestione di rottami metallici che possono rappresentare un rischio importante per l’ambiente. In nome dell’ecosostenibilità e della necessità di lasciare alle future generazioni un mondo ancora vivibile, sono state stabilite delle normative che hanno valenza anche a livello europeo. Sono delle semplici regole che permettono di evitare azioni errate che potrebbero rivelarsi nocive per l’ambiente.

La mancata osservanza di tali leggi è perseguibile a livello penale. Questo significa che, se si dispone di vecchi rottami metallici e di cui ci si vuole disfare, è meglio affidarsi a una ditta specializzata per evitare questi inconvenienti e dare un prezioso contributo alla tutela della natura. Dando un’occhiata al sito www.nevolarottami.it si può scoprire le competenze di una ditta in grado di garantire servizi mirati che prevedono la raccolta a domicilio dei rifiuti mettendo a disposizione anche dei contenitori per lo stoccaggio dei rottami in comodato d’uso.

Si fa carico del ritiro con mezzi autorizzati e attrezzati e procede alla pulizia dell’area eliminando scarti per terra e altre possibili problematiche. La stessa ditta si farà carico della produzione di una documentazione che permette di dimostrare che i rottami sono stati regolarmente raccolti e smaltiti presso siti specializzati.

Le semplificazioni normative in Italia

Il Ministero dell’Ambiente per rendere più semplice la procedura di raccolta e smaltimento dei rottami metallici, ha emanato in data 1 febbraio 2018 un apposito decreto che ha come obiettivo quello di rendere più snelle le operazioni. In particolare, si fa riferimento all’attività di raccolta e di trasporto dei rifiuti non pericolosi che possono essere anche non ferrosi.

È stato introdotto con tale decreto il concetto di formulario di identificazione ossia una sorta di documento nel quale sono riportate tutte le operazioni effettuate per la raccolta e il trasporto dei materiali. Il documento dovrà essere prodotto in quadrupla copia con tre che dovranno restare negli archivi della ditta che offre il servizio mentre uno resterà al proprietario dei rottami. Un aspetto interessante della normativa che va a tutto vantaggio anche della persona privata che vuole disfarsi dei rifiuti e delle aziende che normalmente ogni giorno sono costrette a gestire enormi quantitativi di materiale di scarto, prevede che le operazioni vengano svolte nell’arco della stessa giornata.

Una volta che l’operazione di raccolta sarà completata, la ditta potrà procedere con altre attività connesse che possono essere lo smaltimento e un eventuale recupero per poter destinare i rottami ad altre applicazioni in futuro che potrebbero riguardare il settore della meccanica.

Il concetto di EoW

Una questione su cui spesso si è dibattuto lungamente, riguarda l’opportunità di intendere i rottami ferrosi come dei semplici rifiuti oppure degli End of Waste conosciuti anche con l’acronimo EoW. Con questo termine si fa riferimento a dei rifiuti che possono essere sottoposti a un processo di recupero grazie al quale non sarà più inteso come tale. Il rottame alla fine della filiera non sarà più considerato un rifiuto e potrà essere nuovamente utilizzato per qualsiasi settore. Per capire come trattare dal punto di vista normativo i rottami ferrosi, è necessario far riferimento a un regolamento inoltrato nel 2011 con numero 333 e pubblicato sulla GUUE L 94 dell’8 aprile 2011.

In questo documento sono stati inseriti una serie di criteri attraverso i quali è possibile determinare se un rifiuto può essere ancora considerato tale oppure torna a essere utile per la comunità. In effetti in alcune situazioni il rottame metallico può cessare di essere un rifiuto. Questa normativa è stata introdotta proprio con l’obiettivo di ottimizzare la fase di riciclaggio delle materie prime, utile anche per evitare la dispersione nell’ambiente di prodotti nocivi. Per avviare a tutto questo, è necessario affidarsi a una ditta specializzata anche interessata all’acquisto del rottame come nel caso di Nevola.

Di Marzia Schiraci

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