Mer. Apr 23rd, 2025

Il sovraindebitamento è una condizione che si verifica quando un soggetto non riesce più a sostenere le proprie obbligazioni economiche con il proprio reddito o patrimonio. Si tratta di una situazione che può coinvolgere privati cittadini, lavoratori autonomi, imprenditori agricoli e professionisti, i quali, a differenza delle imprese, non possono accedere alle procedure fallimentari tradizionali.

Per offrire una soluzione concreta a queste categorie, è stata introdotta la Legge 3/2012, una normativa che consente di ridurre o riorganizzare il debito attraverso specifiche procedure, garantendo così una seconda possibilità ai soggetti in difficoltà economica.

Secondo quanto riportato dal sito Rimborsiamo, questa legge offre diversi strumenti giuridici per affrontare il sovraindebitamento e tornare a una condizione di equilibrio finanziario.

In questo articolo vedremo cos’è il sovraindebitamento secondo la Legge 3/2012, chi può accedere alle sue tutele e quali sono le procedure previste per la gestione e la risoluzione dei debiti.

Cos’è il sovraindebitamento secondo la Legge 3/2012

La Legge 3/2012 definisce il sovraindebitamento come la condizione in cui un soggetto si trova nell’impossibilità di far fronte ai propri debiti in modo definitivo e strutturale.

Questa normativa si rivolge esclusivamente ai soggetti non fallibili, ovvero coloro che non rientrano nelle normali procedure concorsuali. Tra questi troviamo:

  • Consumatori: persone fisiche che hanno accumulato debiti per motivi personali e non legati a un’attività imprenditoriale o professionale.
  • Lavoratori autonomi e professionisti: figure che non sono soggette a procedure fallimentari ordinarie.
  • Imprenditori agricoli: esclusi dalle disposizioni sul fallimento.
  • Enti non commerciali: come associazioni o fondazioni prive di scopo di lucro.

L’obiettivo della Legge 3/2012 è quello di offrire a queste categorie un percorso strutturato per gestire i debiti in maniera legale, evitando pignoramenti, azioni esecutive e situazioni di disagio economico irreversibile, e che possono essere provocate da tantissime cose diverse che possono avere a che fare per esempio con i problemi di salute, di lavoro, familiari e tanto altro.

I requisiti per accedere alla Legge 3/2012

Per poter usufruire delle misure previste dalla Legge 3/2012, è necessario soddisfare determinati requisiti, che si dividono in soggettivi e oggettivi.

Requisiti soggettivi

  • Non essere soggetti a procedure fallimentari.
  • Appartenere a una delle categorie previste dalla normativa (consumatori, lavoratori autonomi, imprenditori agricoli, enti non commerciali).

Requisiti oggettivi

  • Trovarsi in una condizione di sovraindebitamento strutturale, ovvero non riuscire più a far fronte ai debiti con le proprie risorse.
  • Non aver già beneficiato di una procedura di composizione della crisi nei cinque anni precedenti.
  • Non aver causato il sovraindebitamento in modo fraudolento o con dolo.

È fondamentale che il debitore fornisca una documentazione completa e veritiera della propria situazione economica, poiché eventuali omissioni o dichiarazioni non veritiere possono compromettere l’accesso alle procedure.

Le tre procedure previste dalla legge

La Legge 3/2012 prevede tre modalità di intervento per risolvere il sovraindebitamento:

  1. Piano del consumatore: uno strumento che consente ai privati di riorganizzare i debiti senza necessità di approvazione da parte dei creditori.
  2. Accordo di composizione della crisi: una procedura negoziata che permette ai lavoratori autonomi e professionisti di trovare un’intesa con i creditori per rientrare dai debiti.
  3. Liquidazione del patrimonio: l’ultima opzione per chi non può sostenere il debito, che prevede la vendita dei beni per ripagare, almeno in parte, i creditori.

Ognuna di queste soluzioni ha caratteristiche specifiche e si adatta a situazioni diverse, offrendo ai soggetti in difficoltà una via d’uscita legale dal sovraindebitamento.

Come funziona il piano del consumatore

Il piano del consumatore è uno strumento ideato per i privati cittadini, che permette di ristrutturare il debito in base alla propria capacità economica.

A differenza di altre procedure, questo piano non necessita dell’approvazione dei creditori: il giudice si occupa di verificare che il debitore abbia agito in buona fede e che il piano proposto sia sostenibile.

Dopo la presentazione della domanda, il tribunale valuta il piano e, se lo ritiene idoneo, lo omologa, rendendolo vincolante per tutti i creditori. Una volta terminata la procedura e rispettate le condizioni stabilite, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ossia la cancellazione dei debiti residui.

L’accordo di composizione della crisi

L’accordo di composizione della crisi è destinato a imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti e consente di negoziare un piano di rientro con i creditori.

Per essere valido, l’accordo deve essere approvato da almeno il 60% dell’ammontare complessivo dei crediti. Dopo il voto dei creditori, il piano viene sottoposto all’omologazione del tribunale, che verifica il rispetto delle condizioni di legge.

Una volta omologato, l’accordo diventa vincolante per tutti i creditori, impedendo loro di agire individualmente per il recupero dei crediti.

La liquidazione del patrimonio

Se le altre soluzioni non sono praticabili, la liquidazione del patrimonio rappresenta l’ultima possibilità per chi non può sostenere il debito. Questa procedura prevede la vendita dei beni del debitore per soddisfare, in tutto o in parte, i creditori.

Un liquidatore nominato dal tribunale si occupa della vendita degli asset disponibili, come immobili, veicoli o altri beni di valore, distribuendo poi il ricavato tra i creditori secondo l’ordine di priorità stabilito dalla legge.

Una volta completata la procedura, il debitore può chiedere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti rimanenti, a patto che abbia rispettato tutte le disposizioni della legge.

La Legge 3/2012 come strumento per ripartire

La Legge 3/2012 rappresenta un’opportunità concreta per chi si trova in una condizione di sovraindebitamento irreversibile e cerca una soluzione per ritrovare l’equilibrio finanziario.

Attraverso strumenti come il piano del consumatore, l’accordo di composizione della crisi e la liquidazione del patrimonio, questa normativa consente ai soggetti in difficoltà di affrontare i propri debiti con un approccio legale e strutturato.

Per chi necessita di supporto, esistono enti e servizi specializzati, come Rimborsiamo, che offrono assistenza nella gestione delle procedure di composizione della crisi, guidando i debitori verso una soluzione sostenibile e definitiva.

Di Marzia Schiraci

Amo leggere e scrivere di tutto, dalla politica alla fantascienza. Non vedo l'ora di sentire i tuoi pensieri!