Tutti sappiamo che per proteggere la salute dell'intestino è necessario seguire alcune delle “solite” raccomandazioni, tipo nutrirsi con una dieta equilibrata, bere molta acqua e fare attività fisica. Sappiamo anche che fumare e bere troppi alcolici sia dannoso per l’organismo, come anche che l’assunzione di farmaci non sempre necessari, tipo gli anti-dolorifici, possa compromettere la regolarità intestinale.
Grossomodo, quindi, per mantenere sano il nostro intestino basta seguire una vita sana, cosa che non è sempre facile per tutti per le più svariate ragioni. Tuttavia cambiare stile di vita e correggere le abitudini più dannose per la nostra salute è un grande punto di svolta del quale tutti dovremmo occuparci.
L’intestino è il nostro “secondo cervello”
La motivazione riguarda la salute del microbiota intestinale, ovvero l’insieme di microrganismi che processa ciò che mangiamo e che permette a tutto l’organismo di funzionare come dovrebbe. Quando ci alimentiamo male, infatti, creiamo disfunzioni del microbiota rompendo l’equilibrio trai i microrganismi che lo popolano. Questa condizione provoca una serie di disturbi che si ripercuotono sulla salute generale dell’organismo e, quindi, investe anche il riposo, la concentrazione, l’umore e tante altre funzionalità vitali.
A dimostrarlo è uno dei tanti studi scientifici sul tema che hanno ad oggetto gli effetti dei probiotici sulla salute degli individui. In particolare ne abbiamo selezionato uno molto interessante, secondo il quale l’assunzione regolare del Bifidobacterium longum W11 favorirebbe il transito intestinale e aiuterebbe a contrastare taluni disturbi come la stipsi.
Cos’è il B. longum W11?
Si tratta di un ceppo batterico appartenente alla specie Bifidobacterium longum. Esso è un probiotico, ovvero un microrganismo vivente che, quando ingerito in quantità adeguate, conferisce un beneficio per la salute.
Il B. longum W11 è stato utilizzato in diversi studi clinici per valutare il suo effetto sulla salute dell'intestino. Questi hanno dimostrato che il suo utilizzo può aiutare a migliorare i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile (IBS), soprattutto nei sottotipi di IBS con stipsi (IBS-C). Inoltre gli studi hanno confermato che la somministrazione di B. longum W11 in combinazione con l'antibiotico rifaximina avrebbe un effetto sinergico nel migliorare i sintomi dell'IBS-C.
Trattamenti nutraceutici per l’intestino
I trattamenti nutraceutici ideali per migliorare la salute dell'intestino aiutano a mantenere un equilibrio sano della flora batterica intestinale. Tra questi figurano i probiotici, microrganismi viventi che, quando ingeriti in quantità adeguate, possono aiutare a migliorare tutti i sintomi di disagio dell’intestino.
Tra i più comuni annoveriamo la sindrome dell'intestino irritabile (IBS), la diarrea e la stitichezza. Un’altra alternativa sono i simbiotici, che sono una combinazione di probiotici e prebiotici e che devono essere assunti tenendo conto dello stato di salute di partenza dell’intestino. In ogni caso è sempre raccomandabile il consulto con un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi trattamento nutraceutico, soprattutto se stiamo seguendo una dieta particolare o se abbiamo allergie ed intolleranze. Lo stesso vale per soggetti affetti da patologie, donne in dolce attesa o persone che stanno seguendo una cura farmacologica.
Di norma i probiotici sono prodotti sicuri e privi di interazioni con cure mediche ma è bene assumerli dopo aver compreso quali sono le nostre esigenze fisiologiche e nel rispetto delle indicazioni di somministrazione e durata del trattamento.